TANKOU SUPERMAN
“Tankou Superman”, così come Superman. Si tratta di un’espressione che ho utilizzato maldestramente nell’omelia di domenica. Maldestramente perché questo riferimento a Superman nessuno lo ha capito nell’assemblea. Io l’ho utilizzato perché ho visto diversi ragazzi di qui indossare la classica t-shirt blu con la mitica S del supereroe planetario.
Probabilmente la indossano senza farsi troppe domande sul suo significato.
Stavo parlando di Gesù Risorto circa l’episodio di Emmaus. Avevo esordito bene nel dire che qui ad Haiti la gente cammina moltissimo, perché non ci sono macchine, ecc… L’assemblea annuiva con il capo, dicendomi:” E’ così… E’ così…”. Poi ho detto che anche ai tempi di Gesù si camminava molto e infine che anche Gesù era uno che amava camminare.
Addirittura lo vediamo camminare anche da Risorto, ad esempio con i due discepoli di Emmaus. Poi ho voluto rimarcare il tutto dicendo che
Gesù Risorto, se voleva, poteva volare “tankou yon avion” (come un aereo) … Qui già qualcuno aveva fatto una faccia strana giustamente perché molti non hanno mai visto un aereo… Poi ho esagerato nel dire “tankou Superman”… Qui dovevate vedere le facce che dicevano “ma che sta dicendo? Cos’è questo Superman?”… Io poi che facevo il verso di superman quando vola… I bambini almeno si sono divertiti a vedermi fare quel mimo…
Devo dire che poi me la sono cavata benino per essere la terza volta.
Penso che abbiano notato tutto il mio desiderio di comunicare nella loro lingua.
Don Claudio ha celebrato anche lui da solo in un’altra cappella più lontana e mi è sembrato molto contento.
Qui ad Haiti, in questa zona povera e fuori dal nostro mondo abituale dobbiamo ancora imparare tantissimo sul loro modo di intendere la vita, sui loro riferimenti culturali, anche se, qualche missionario esperto, come don Noli o don Mauro, dice spesso che è quasi impossibile capire cosa passa per la testa di un haitiano.
Vedremo…
Tankou superman potrebbe essere anche il nostro modo di proporre attenzioni e servizi che qui ad Haiti erano davvero sconosciuti e incomprensibili. Penso a tutto il lavoro iniziato da anni in parrocchia e poi in tutta la zona per far maturare l’attenzione verso i bambini colpiti da handicap. Un bambino disabile è il povero tra i poveri. Normalmente è visto come una disgrazia che colpisce la famiglia e può essere lasciato sdraiato su una stuoia stesa sul pavimento in un angolo buio della casa. A volte è come lo si lasciasse morire poco a poco. Tanti di loro non superano i primi anni di vita.
Voi immaginate l’effetto profetico e dirompente che ha avuto e sta avendo tutta l’attenzione privilegiata messa in atto dalla nostra Madda che è la principale responsabile, che dona tutta se stessa perché questi bambini siano considerati come persone, siano amati, siano visti come un dono e non una disgrazia. La parrocchia di Mar Rouge ha deciso da tempo di privilegiare
questa attenzione in molti modi e con molte risorse. In mezzo a tanta povertà chi “privilegiare? I poveri tra i più poveri, naturalmente!
Tankou superman sono sembrati i nostri carissimi volontari arrivati dall’Italia, il pediatra dottor Carlo e sua moglie Caterina, esperti in riabilitazione motoria dei bambini, insieme a Elisabetta (era stata già qui da noi per un servizio di ben 6 mesi), Teresa e Celeste, due giovanissime stagiste che preparano sul campo la loro tesi universitaria. Madda ha con loro una collaudata collaborazione e ha potuto far tesoro della loro presenza per la formazione di operatori locali e per visitare, assistere nella fisioterapia e offrire soluzioni per diversi casi difficili sparsi sul territorio. Questi volontari sono davvero un gruppo stupendo, si stanno dando da fare in mille modi, e davanti a tanto bisogno a volte sembrano come sopraffatti dai limiti di tempo e risorse. Tante volte avvertono che il loro modo di operare è fin troppo rispetto a ciò che la gente di qui farebbe per bambini così. A volte le famiglie non capiscono perché è meglio insegnare a stare seduti o a tentare di farli mangiare da soli… come a dire: “tutta fatica sprecata, tanto non capiscono nulla, tanto non cambierà niente…”. E’ anche vero, parola loro, che questi bambini haitiani reagiscono più prontamente agli stimoli e danno risultati più sorprendenti rispetto ai bambini italiani.
Tankou superman, così i nostri volontari vorrebbero essere per moltiplicare energie e capacità di intervento, ma Superman è una finzione fumettistica, non esiste. Oppure si, Superman esiste: quando una persona fa tutto il suo possibile e nel migliore modo possibile credo che sia già più che un Superman!
Grazie carissimi volontari e a tutti quelli che verranno qui da noi a fare lo stesso. In questi giorni seguirò più da vicino il lavoro di Madda e dei nostri volontari così potrò regalarvi qualche altra informazione e qualche bella immagine.
Tankou superman anche nel rendere visita ai malati. Questa mattina ho accompagnato don Mauro insieme ad un gruppo di volontari della parrocchia che ci hanno guidato. Abbiamo camminato per tre ore su e giù per una zona “rurale” della parrocchia. Ho portato la macchina fotografica come al solito, ma non ho potuto e voluto ritrarre certe situazioni all’interno delle case anche per rispetto e pudore. Povertà e malattia sono un binomio micidiale, che colpisce il cuore e fa venire il magone.
Anche qui, avere dei super-poteri come Superman renderebbe tutto più facile.
Abbiamo però il potere della fede, della solidarietà sincera e fattiva, della presenza del Risorto, che non è poco!!!
Alcune foto del giro per gli ammalati
Bellissimo!!!! Mi sono permessa di condividere l’articolo con gli amici. Che progressi con il creolo….anche don Claudio ormai si sente sicuro. Anche il lavoro di Magda con i volontari è veramente fantastico, pur nelle tante difficoltà dovute alla cultura che vede il bambino con handicap un peso senza possibilità di recupero. Grazie ancora ed un saluto a tutti e buona missione!