Byenveni
Bentornato
La foto qui a fianco non raffigura l’accoglienza per il mio ritorno ad Haiti (eh…eh..), ma si tratta del corteo festoso organizzato dalle donne di Mare Rouge in occasione dell’8 Marzo, anche qui molto sentito.
Mi scuso con tutti gli amici che da tempo vorrebbero notizie fresche, soprattutto dopo il breve, ma intensissimo viaggio in Italia. Pensare che nelle mie prime intenzioni doveva solo limitarsi al tempo necessario per celebrare il bellissimo matrimonio di mio nipote Francesco con Francesca. Poi, mi è stato fatto notare che andare e venire in 8 giorni era una pazzia, così ho prolungato per una ventina di giorni, viaggio compreso. Questo mi ha permesso di celebrare anche il Battesimo della mia prima pro-nipotina Matilde e di godermi, per quanto possibile, la gioia di stare un pochino con mamma Amalia e i miei famigliari. Ho cercato di rendermi disponibile per visitare le tante comunità e i gruppi che ci seguono e ci sostengono, ma purtroppo non sono riuscito ad arrivare a tutti. Mi dispiace moltissimo ad esempio di non essere passato per Zibido San Giacomo. Vi prometto che la prossima volta (Maggio 2016 ?) vi dedicherò una visita speciale. Ringrazio per l’accoglienza, l’amicizia e la solidarietà che ho trovato ad Arcisate, Brenno Useria, Melzo, Desio e Abbiate Guazzone. In certi casi ho celebrato una Messa, in altri ho potuto dare una testimonianza con tanto di foto (non tutte le 16.000 disponibili, ci mancherebbe!), in altre è stata una chiacchierata tra amici, in altre addirittura la preghiera di adorazione o alcuni interventi nella catechesi dei ragazzi. Per fortuna ho avuto a disposizione una simpatica panda per percorrere tutti questi km in su e giù per la nostra diocesi. Ringrazio tutti coloro che a partire da questo hanno avviato dei progetti di solidarietà all’interno della proposta quaresimale e coloro che stanno mettendo in piedi altre iniziative. Sono stato contento di conoscere gli amici di Abbiate Guazzone che da anni sostengono con amore e generosa concretezza la nostra missione a Mare Rouge. Una bella Messa concelebrata con il parroco don Gianni e con don Claudio e a seguire la nostra testimonianza in oratorio con tutti i gruppi e le persone che operano in favore di Haiti. Il vostro legame con don Giuseppe Noli e con don Mauro è sempre stato molto forte e spero che possa continuare, nei limiti del possibile, anche con don Claudio e con me. Del resto, se noi qui possiamo contribuire alla “lotta” (così amano dire gli haitiani di qui) per una vita migliore è perché noi stessi riceviamo gli aiuti necessari. Possiamo dare, perché riceviamo. Anche noi poveri con i poveri, ci tocca tendere le mani, ma cerchiamo di non farle informicolare nel solo gesto passivo di chi attende e magari pretende. La cosa più importante è sempre di più facilitare l’intraprendenza e la creatività dei nostri haitiani e non sostituire lo sviluppo con l’assistenza, non dare solo risposte, ma cercarle insieme a loro.
Sono stato molto contento di rivedere “Le Formiche” di Melzo e di poter trascorrere una serata con i giovani e le famiglie del gruppo, sempre più vivo e coinvolgente. Adesso ho visto, dalle e_mail che circolano, il grosso impegno annuale del campo di lavoro per la raccolta del ferro. Vi auguro che sia una raccolta abbondante, ma soprattutto che questo renda partecipe un bel numero di persone e di giovani. Voi siete evangelicamente contagiosi, lo sapete e credeteci sempre!. Ringrazio tutta la comunità pastorale di Melzo per la raccolta di Avvento che ha donato 2000 € per contribuire a completare (magari con un impianto audio) la nostra chiesa nuova a Kot de Fer.
Un saluto a tutti gli amici del “Moving for Haiti” animato dal nostro Peppo e da Daniele. Ho potuto visitare le strutture “Moving” della vostra attività come centri benessere in Brianza. Mi sono davvero stupito della vostra intraprendenza e del vostro coraggio nel mettere in piedi tutto questo investimento di forze, persone, strutture e attività. Mi piace soprattutto il clima “oratoriano” di questi centri (buon sangue non mente), dove alla professionalità più seria si aggiunge lo spirito di amicizia e di accoglienza.
IL viaggio di ritorno è filato liscio, ho avuto più difficoltà del previsto a ritrovare il ritmo del sonno, ma ora tutto bene. Ho dovuto anche riassorbire l’impatto con la povertà e le tante necessità che subito ho ritrovato in tutta la loro forza emotiva. C’è un fuso orario da riassorbire, ma molto di più c’è una differenza della qualità della vita da riaccogliere e far ridiventare “normale” come tutti quelli che vivono qui.
C’è stato un grosso dramma che ha colpito una povera famiglia della zona. Una casa è bruciata con dentro 5 bambini. I genitori erano andati ad una veglia funebre notturna e per precauzione avevano chiuso a chiave la porta di casa, ma questo è stato fatale per i piccoli che non hanno avuto via di scampo. A volte, in queste case con i tetti di paglia, basta solo una scintilla. Don Mauro ha chiesto solidarietà a tutta la comunità, ma anche alle comunità protestanti, alle scuole e alle autorità della zona. E’ stata indetta una raccolta per sostenere la famiglia e per provvedere alla sistemazione di quel che è restato della casa.
Per tutti volontari italiani che sono stati qui da noi, volevo aggiungere un’altra notizia purtroppo triste. Si tratta della morte della mamma di Esperanta (meglio nota come Tifon = piccola donna). Restano così orfani del tutto, Tifon, l’altra sorella e i cinque figli maschi. La mamma di Tifon, prima di ammalarsi, da anni prestava servizio da noi per lavare gli indumenti e per la stiratura. Tifon affianca Berta per il governo della casa della missione, è una ragazza forte e determinata, la conoscete, ma vi assicuro che vederla piangere e gridare di dolore prima che cominciasse la cerimonia è stato davvero toccante. E’ anche cosi che la vita della gente di qui diventa sempre di più la nostra vita, il loro cuore diventa il nostro, la loro famiglia diventa la nostra. Loro, però, hanno una forza di vivere che ci lascia sconcertati e mi aspetto presto di rivedere Tifon con il suo solito bel sorriso e la sua generosa energia.
In questi giorni è venuto a trovarci Davide Boniardi, responsabile Area America della Caritas Ambrosiana, per rilanciare progetti in corso e pianificare interventi futuri, insieme ai due operatori italiani, Chiara ed Enrico, che lavorano nella nostra diocesi di Port de Paix e che da più di anno stanno aiutando le Caritas diocesane locali a prestare un servizio sempre più competente e ramificato.
Ho potuto incontrare anche Agnese, figlia dei dottori Carlo e Caterina (vedi articolo di maggio 2014, “Tankou Superman”) ,che è stata ospite nella nostra comunità in questi giorni, soprattutto per seguire con Madda il servizio di Aksyon Gasmi per i bambini con handicap e preparare la sua tesi universitaria
Ora aspettiamo con gioia il ritorno di don Claudio, dopo il periodo trascorso in Italia per la cura degli occhi. Arriverà a Mare Rouge nella giornata di sabato 14, pronto a continuare con entusiasmo la nostra missione.
Con questo chiudo qui, vi allego qualche altra foto. A presto con qualche bel racconto di vita (sigh, ho già promesso, ma non ho ancora mantenuto).
Siamo anche noi in Quaresima con una proposta ricca di impegni. Qui vedete le nostre lampade a tema con il messaggio della settimana.
Durante la settimana ci sono gli incontri di preghiera e di riflessione nelle varie zone. Normalmente si fissa una casa o un cortile in zone più lontane e diverse da quelle centrali della chiesa parrocchiale
A Dikonje, l’incontro avviene con un cammino a tappe di casa in casa, scegliendo una zona precisa dove fare il cammino.
Non può mancare il cammino della Via Crucis ogni Venerdì in varie zone del territorio parrocchiale
I progetti continuano su tutti i fronti: assistenza caritativa, scuola, case per i poveri, dispensario, Aksyon Gasmi, formazione lavoro per i giovani… In particolare, in questo momento, abbiamo avviato la costruzione di una nuova Cappella nella zona del Pos Danyel. Dove prima c’era solo una tettoia per gli incontri domenicali e le varie attività, ora sorgerà una cappella multifunzionale. Gli haitiani del posto che lavorano all’estero stanno contribuendo in vario modo, ci hanno donato il terreno e stanno continuando a contribuire. Importantissima è la collaborazione della gente che è venuta più volta prestare l’aiuto volontario per preparare il terreno e facilitare l’avvio dei lavori. Le persone che stiamo stipendiando sono state scelte tra le famiglie più povere e bisognose. Questa cappella, dal punto di vista pastorale è di grande valore perchè contribuisce a dare indentità e forza alla presenza cattolica in una zona ricca di comunità protestanti
Vi lascio la galleria di immagini dei primi lavori avviati. Noterete come tutto è fatto a mano. Non ci sono macchinari. Guardate come frantumano i sassi grossi in quelli più piccoli con infinita pazienza e fatica. Per andare a prendere l’acqua necessaria ci sono due ore di cammino, una per andare e una per tornare portando il bidone sulla testa. Qui tutti fanno qualcosa. C’è anche la cucina da campo con tanto di cuoche per dare da mangiare agli operai. Quest’opera diventa così una possibilità di lavoro per tanta gente. Loro sono molto contenti di vedere finalmente realizzato un sogno che aspettano da anni. Speriamo di inaugurala alla festa della comunità di Danyel verso fine luglio.
La prossima puntata sarà l’occasione per un bel augurio di Buona Pasqua.
Intanto avanti con la Quaresima!
con affetto, Pè Levi con don Mauro, don Claudio e Madda.
Ciao Don,
grazie per essere stato con le Formiche,
grazie per il tuo …”stare con la gente”