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Finalmente ad Haiti

Carissime e carissime , sono finalmente ad haiti e in questi primi giorni ospite presso i camilliani che gestiscono un ospedale a Port au Prince la nostra capitale, tristemente famosa per il terremoto del gennaio 2010.

Ho già avuto i primi incontri, le prime belle e forti emozioni.
Già immagino una prima predica che farò appena saprò parlare il Creolo, la farò alla mia maniera…
metterò una mano sul cuore e mi avvicinerò al tamburo usato per ritmare i canti della Messa. Comincerò a battere il tamburo al ritmo dei battiti del mio cuore e dirò alla gente: “sentite?, questo è il battito del mio cuore.. tum.. tum.. tum…”. Po mi avvicinerò al giovane in prima fila e metterò la mano sul suo cuore e farò sentire il suo battito al suono del tamburo… (scherzerò magari facendolo sentire ad un allegro ritmo di samba).. e dirò:”sentite, questo è il battito del vostro cuore. Sono qui perchè il mio cuore possa avere il vostro ritmo, la vostra vita… sono qui per volervi bene con tutto me stesso e insieme ai miei amici, alla gente che vi vuole bene dall’Italia e che con molta generosità vi hanno già dato parte del loro cuore e continueranno a farlo insieme a me”.. Così continuerò a battere i tamburo e chiederò a tutti i presenti di battere le mani a ritmo del tam-tam per fare a tutti voi un applauso a ritmo del cuore.
Grazie ancora, che Dio vi benedica
Sono fortunato ad essere “vostro missionario” ad Haiti,
père Levi

Le mie prime impressioni

Le mie prime impressioni avute dopo il viaggio ad Haiti vissuto a metà Dicembre 2013 le ho espresse nella lettera mandata alla comunità pastorale di Melzo. La riporto qui perché dice, forse più emotivamente che esaustivamente, quanto ho provato….

 Haiti, finalmente!

Chers et chères,

Approfitto di questo momento per ricambiare i vostri graditissimi

Levati Haiti, un futuro nuovo

Levati Haiti, un futuro nuovo

auguri e per farvi i miei con tutto il cuore. Chiudiamo questo 2013 pieno di sorprese, di fatti straordinari, come l’elezione di papa Francesco, di cambiamenti forti per la nostra comunità dovuti alla partenza di don Damiano, di Marta e della mia, all’arrivo di don Domenico e tutto ciò che questo ha comportato.

Scrivo a tutti, ma ho nel cuore ciascuno, come quel giorno in cui ci siamo salutati con tanta emozione e tanto affetto reciproci. Ho conservato tutte le vostre lettere, letterine, messaggi, biglietti e le ho utilizzate per pregare affidandovi alla Madonna del Sacro Monte di Varese

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