Piedi a terra, tutto il resto nel cielo.
Parto con questa frase che viene dal mio tentativo di spiegare in Kreyol il mistero dell’Ascensione di Gesù al cielo durante la predichetta che ho tenuto nel celebrare la Messa nella frazione di Damè. Ho chiesto ai presenti, soprattutto ai bambini: “ Secondo voi dove comincia il cielo? Incomincia dall’alto, ben al di sopra di noi? Oppure… oppure…? Subito qualcuno mi ha preceduto e ha detto: “qui, dove finisce la terra!”. Esatto, proprio così, allora vuol dire che Gesù non è andato lontano da noi. Vuol dire perciò che noi abbiamo i piedi in terra e tutto il resto del corpo nel cielo. Vuol dire inoltre che noi respiriamo il cielo, il cielo è addirittura dentro di noi! Dalle facce dei presenti mi pare di aver detto una cosa bella per loro e nella loro lingua.
Più ci penso, e più vedo i nostri haitiani, più li interpreto un po’ così. Gente che ha i piedi per terra (con tutti problemi del vivere quotidiano, della povertà, delle privazioni…), ma con tutto il resto nel cielo, con il cuore e la testa nel cielo. Nonostante tutto, a volte, è come se una specie di strana leggerezza li accom-pagnasse. Non so come spiegarvi. Intanto posso dirvi che è gente che prega, che crede, che confida nel Buon Dio, che apprezza la religione e chi la rappresenta. Venerdì, in occasione della Novena di Pentecoste, abbiamo vissuto il primo incontro programmato di preghiera con la gente presso una famiglia. Si cerca così di essere presenti anche nelle diverse zone del territorio parrocchiale.
Don Mauro, che ha presieduto l’incontro, ha ringraziato la famiglia che ci ha ospitato perché ha fatto un grande lavoro di pulizia e riordino dopo le ultime piogge. Infatti, arrivati li, dopo venti minuti di cammino, abbiamo cosi trovato tutto pronto, tutto ben spazzato e con le sedie, sgabelli, coperte e tappeti per terra per dare a tutti un bel posto a sedere ..
Prima della preghiera ho cominciato a fare qualche foto e così la signora anziana che eviden-temente era la vera padrona di casa mi ha fatto capire di seguirla perché voleva mostrarmi con orgoglio il suo giardino, i suoi legumi. La seguo e mi trovo davanti a qualcosa di indistinto tra cespugli, piantine di fagioli, alberi di banane e quant’altro. Non era certo il giardino che mi aspettavo, ma la signora era così orgogliosa di tutto questo che l’ho voluta immortalare insieme al suo “tesoro”. Piedi per terra, cioè l’attenzione alla terra perché produce ciò che serve per vivere, anche se costa tanta fatica e non sempre contrac-cambia tanto lavoro. Tutto il resto nel cielo perché questa signora si è poi rivelata capace di intervenire nella preghiera con il grande rispetto di tutti i bimbi e di tutti i presenti. Il suo carisma spirituale si notava nell’aria attorno a lei, nella quasi rispettosa reverenza di cui era circondata.
Forse aveva troppo la mente nel cielo l’autista della moto-taxi con la quale sono andato oggi a celebrare Messa nella cappella più lontana, quella di Lavaltye. Al ritorno, inseguiti fra l’altro da un bel temporale in arrivo, la moto si blocca… Agh.. Era finita la benzina!
Per fortuna a 100 metri c’era una
classica rivendita di benzina a tanichette. Tutto bene, arrivati in tempo proprio prima dello scrosciare di un violento acquazzone.
Mentre l’altro giorno, sempre per una celebrazione, un altro autista di moto-taxi mi ha fatto capire come la benzina si può risparmiare. Ha sfruttato il fatto che si andava in discesa e per quasi tutti gli undici chilometri siamo andati a tutta velocità e a motore spento. Ruote per terra e il mio sguardo verso il cielo perché vi assicuro che certe attrazioni di Gardaland impallidiscono rispetto a questo modo di andare in moto e su strade come le nostre. Al ritorno, invece, sempre per ottimizzare le risorse, l’amico pilota ha fatto salire con me un uomo di passaggio, così eravamo in tre sulla moto, una cosa normale da noi (ho visto moto con 4, o 5 persone… una volta con 6), la cosa strana era vedere un bianco tra due neri. Lungo la strada ci hanno indirizzato urla di sorpresa e qualcosa d’altro che per fortuna non ho capito.
Uno sguardo al cielo per il nostro don Claudio Mainini rientrato in Italia per l’operazione programmata che speriamo risolva per sempre il suo problema agli occhi. Qui lo aspettiamo presto e speriamo che torni per la fine del mese, pronto a continuare l’avventura haitiana.
Uno sguardo al cielo per la parrocchia Sacro Cuore di Melzo che ha appena vissuto la festa patronale. Fatemi sapere come è andata!
Un sguardo al cielo al “mio” gruppo missionario “Le formiche” che, da quanto vedo nelle _mail, è attivissimo come sempre, con tanto lavoro a terra, ma con lo spirito sempre ben piazzato nel cielo.
Uno sguardo al cielo per la mia piccola nipotina Elena. Ehi torna presto in forma! Se tu fossi qui ti faremmo la cura di mango, banane e riso con fagioli! Mi sa che è finita la fase “bradipo” e incomincia quella da signorina! Auguroni!!!
Uno sguardo al cielo per tutti gli amici e le amiche del blog.
Ah! Stavo quasi dimenticando! Uno sguardo al cielo per la nostra Italia, per i suoi governanti. Una preghiera e un incoraggiamento per tutti i nostri amici e amiche che hanno il coraggio di mettersi in gioco in un campo così difficile, vedi le ultime elezioni comunali!
Caro don Levi quante belle cose che ci racconti! Noi le leggiamo sempre, così preghiamo per te e per i tuoi amici haitiani. In queste settimane stiamo vivendo l’esperienza dell’oratorio feriale impegnativo ma anche molto divertente.
A sentirci presto.
Isabella