I PROBLEMI SI AFFRONTANO INSIEME
Don Noli, don Giuseppe e don Claudio sono andati alla nostra scuola parrocchiale, San Giovanni Bosco, per un colloquio con i professori. Si tratta di verificare come sta andando l’insegnamento e il rendimento dei nostri numerosi alunni. C’è qualche segnale di insufficienza, sembra che nelle ultime due valutazioni (tre all’anno) su schede proposte dal ministero dell’istruzione haitiano, molti dei nostri alunni hanno mostrato parecchie difficoltà e non hanno raggiunto il livello sperato. Noi sappiamo della loro povertà, dello stato delle loro case, della quasi impossibilità a trovare spazi “riservati” per lo studio là dove si arriva a vivere una decina o più di persone, tra adulti e bambini,
in due localini che servono a tutto.
Però è giusto cercare il meglio, il modo per far rendere meglio la scuola e chiedere agli insegnanti tutta la loro disponibilità a mettersi in gioco, come educatori e come cristiani.
Così oggi cominciano le consultazioni e i confronti con gli insegnanti, uno ad uno. Anche questa è sicuramente missione ed è segno dell’amore verso i nostri ragazzi.
Io sono rimasto a casa alle prese con il Kreyol. Sto cercando di raggiungere in fretta la capacità di comunicare. Fare le foto non mi basta più, desidero proprio l’incontro con le persone, andare oltre questi volti sempre più famigliari, ascoltare i loro racconti di vita.
E’ arrivato un giovane a portare dei fogli. Mi ha spiegato (e io ho capito il necessario) che si trattava della relazione dell’incontro di domenica 16, quello sulla questione della sicurezza e della giustizia nella nostra zona. Ho dato una sbirciata alla relazione scritta in Kreyol. Mi sono detto: “Però! Riesco a capire quasi tutto, che bravo!”. Devo dire però che sapevo in anticipo di che cosa si era discusso. Don Noli e don Mauro ne avevano parlato più volte.
Cosa è successo? Il fatto riguarda una partita di droga arrivata in aereo nel piccolo aeroporto di Port de Paix, dal valore di ben 30 milioni di dollari. La macchina che doveva portare i malviventi per lo scambio denaro-droga ha avuto un guasto e i malcapitati hanno dovuto lasciare lì la macchina. Sembra che droga e soldi siano spariti e i delinquenti siano rimasti a mani vuote. Si è scatenata una doppia caccia, quella delle forze dell’ordine a cercare colpevoli, droga e soldi. Quella più pericolosa dei malviventi che hanno pensato di cercare tra le case degli abitanti sparsi nella zona, fino al nostro territorio, pensando che qualcuno ne abbia approfittato. Questo ha generato il terrore perché un gruppo di incappucciati si è aggirato di notte, irrompendo nelle case, maltrattando la gente, per interrogare, per estorcere informazioni. Erano armati e non hanno avuto remore a puntare la canna della pistola nell’orecchio di un bambino di 6 anni perché il padre parlasse. Cose del genere sono successe a più famiglie, tanta violenza, ma per fortuna senza vittime. Così diverse famiglie si sono spostate da parenti e amici lontani da qui.
Don Noli e don Mauro hanno organizzato un incontro con la gente e hanno invitato le autorità locali, i responsabili delle forze dell’ordine, i giudici, ecc.
C’era molta gente e il risultato, che la relazione racconta, parla di affrontare la situazione formando delle squadre di uomini volontari per la vigilanza e il controllo. Inoltre è stato chiaro l’impegno a collaborare con forze dell’ordine e di fornire tutte le informazioni utili. Si è deciso di portare la questione anche a livello del governo.
Tra tutti c’è stata anche una voce, tra coloro che avevano subito l’irruzione in casa dei malviventi, che ha detto:” bisogna pregare e pregare per coloro che ci hanno fatto del male”
Speriamo che le famiglie non abbiano a soffrire ancora e che tutti possano presto tornare alle loro case.
Resto ammirato di come don Noli e don Mauro abbiano saputo farsi carico di questa situazione e promuoverla verso una risposta che coinvolga tutti, dalle autorità alle famiglie stesse. Del resto, per chi conosce i nostri due missionari, questa non è una novità.